È stata verificata l'ipotesi secondo cui una superiore dose di oppioidi giornaliera sia associata alla presenza e alla gravità della sindrome da astinenza neonatale ( NAS ) nelle donne in gravidanza con anemia falciforme ( SCD ) in uno studio retrospettivo di donne in gravidanza con anemia falciforme che necessitavano di oppioidi.
La sindrome da astinenza neonatale è stata valutata utilizzando il sistema di punteggio Finnegan e classificata come assente, lieve e grave.
La forma grave di sindrome da astinenza neonatale è stata definita come un punteggio Finnegan di 8 o superiore su 3 prove consecutive.
Sono state esaminate 34 gravidanze in 30 donne con anemia falciforme.
Una dose più elevata di Morfina giornaliera è stata associata a una più alta percentuale di giorni in ospedale durante la gravidanza ( P minore di 0.001 ).
I giorni di degenza hanno contribuito in modo sproporzionato alla dose giornaliera di Morfina quando grandi quantità di oppiacei venivano somministrati in ospedale rispetto a casa ( P=0.002 ).
La dose mediana di Morfina orale materna è stata di 416 mg per i bambini con grave sindrome da astinenza neonatale rispetto a 139 mg per quelli con forma lieve ( P=0.04 ).
Per i neonati senza sindrome da astinenza neonatale, la Morfina materna mediana è stata di 4 mg, significativamente inferiore rispetto a quelli con sindrome da astinenza neonatale lieve ( P minore di 0.001 ).
I bambini nati da donne che hanno utilizzato in media più di 200 mg/die di equivalenti di Morfina orale nell'ultimo mese di gravidanza hanno avuto un aumento del rischio di 13 volte di grave sindrome da astinenza neonatale, rispetto a coloro che hanno utilizzato meno di 200 mg/die.
Questi dati hanno dimostrato che una maggiore dose di oppioidi media giornaliera è associata a sindrome da astinenza neonatale progressivamente più grave in donne in gravidanza con anemia falciforme.
Sono necessarie strategie per diminuire il dolore ed evitare ricoveri per ridurre l'uso di oppiacei e sindrome da astinenza neonatale. ( Xagena2016 )
Shirel T et al, Am J Hematol 2016; 91: 416-419
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